Un fiore in evidenza:

Hornbeam, nome latino Carpinus Betulus o Carpine bianco è un fiore ubiquitario anche in Italia, prevalentemente montano, cresce in genere in gruppo nei boschi. E’ una pianta estremamente vitale che se tagliata ributta nuovamente e presenta fronde molto consistenti.
La caratteristica è che i fiori si aprono nella tarda mattinata perché al mattino sono appesantiti dalla rugiada, quindi fanno più fatica ad aprirsi al mondo esterno. Il carpine viene utilizzato anche in fitoterapia per chi ha problemi dismetabolici e di diuresi.
Questo fiore è indicato da Bach per: “Coloro che sentono di non poter essere abbastanza forti, sia psicologicamente che fisicamente per sopportare il peso della vita che li sovrasta. Anche i problemi di ogni giorno sembrano loro insormontabili, sebbene queste persone riescano poi in genere a compiere con successo il loro dovere. Per chi crede di doversi fortificare in qualche parte del corpo o della psiche per potere facilmente adempiere al proprio compito”-
Quindi Hornbeam è per chi si sente scarico per il troppo lavoro, per il sovraccarico mentale, per chi ha la sindrome del lunedì mattina. In genere sono persone già pigre di proprio, che fanno poco o nulla sport o movimento, che amano crogiolarsi nell’ozio. Ma sono anche persone che nonostante tutto alla fine riescono a portare a termine, sia pure con grande fatica, il loro compito. In genere non amano quello che fanno o devono fare, quindi hanno bisogno di essere stimolati per eseguire i propri compiti, spesso abusano di caffè e sigarette per aiutarsi ad avere una carica maggiore. Sono stanchi di fare cose che non piacciono, ma se trovano qualcosa di stimolante da fare allora ogni stanchezza svanisce.
Possono avere turbe del sonno, della memoria, della libido o dell’appetito, essere ipotesi, avere disturbi come vertigine o cefalea, che spesso usano come scusa per non andare a lavorare. Hornbeam riequilibra l’energia e sostiene il recupero della vitalità, energia ed entusiasmo anche nelle faccende quotidiane, dà vivacità e freschezza interiore.
Discorso diverso per Olive, l’Olivo, che ha come caratteristica l’esaurimento totale a causa di un forte stress o fatica che lo ha prosciugato completamente. E’ per “coloro che hanno sofferto molto sia nel corpo che nella mente e sono così stanchi e esauriti che sentono di non essere più in grado di compiere alcun sforzo. La quotidianità diventa solo una dura fatica, priva di ogni piacere”
A differenza di Hornbeam nulla stimola gli Olive, neanche le cose piacevoli. Non sono dei fannulloni, hanno le pile completamente scariche e non riescono a ricaricarle.Possono aver avuto anche delle perdite affettive o degli impegni troppo gravosi, soffrendo fisicamente e moralmente, magari hanno subito un torto, un lutto, una separazione e le risorse messe in pista per controbilanciare questi eventi li ha scaricati completamente. Sono indifferenti alle gioie della tavola, al sesso, ai divertimenti, apatici, non piangono ma rimangono come cristallizzati. Sono persone che quindi hanno un esaurimento psico-fisico, fino ad arrivare ad una depressione che può sfociare anche in autolesionismo, hanno una carenza immunologica, soffrono di disturbi gastro-enterici, insonnia e possono essere vittima anche di gravi patologie cardiache. Olive dona pace e una riconciliazione con se stessi, aiuta a recuperare la energia psico-fisica perduta, a rigenerarsi.

Eccoci arrivati all’ultimo dei 12 fiori tipologici che Bach aveva descritto per primi, poi ampliandone il numero fino a 38. Il fiore è contrassegnato con il numero 1.
L’agrimonia è una pianta molto resistente che cresce nei campi, ma anche nelle scarpate e lungo le strade di gran parte dell’Europa, fornendo un bello spettacolo perché si presenta nel periodo di fioritura come una macchia gialla, costituita da fiori disposti su una spiga lunga e conica. Il singolo fiore ha una durata breve, circa 3 giorni, ma essendocene molti non si osservano cambiamenti apprezzabili alla osservazione e da giugno a settembre questi fiori rallegrano la vista.
L’agrimonia viene utilizzata anche come rimedio fitoterapico per regolare le funzioni epato-biliari, i disordini gastro-intestinali, ha un leggero effetto astringente, avendo i tannini, quindi è anche efficace contro la diarrea.
L’agrimonia deve stare al sole e non ama i terreni ricchi in acidità, si confonde spesso con le altre piante che le crescono vicino. Quindi da un lato è una pianta solare e apparentemente aperta verso il mondo esterno, ma dall’altra presenta dei lati oscuri che tende a celare alla vista degli altri.
Bach la dedica a:”Le persone allegre, gioviali, piene di buonumore, che amano la pace e che sono disposte a rinunciare a molte cose, pur di evitare liti e discussioni che le manderebbero in crisi. Anche se in genere hanno dei problemi e sono inquiete, tormentate e stanche, sia a livello fisico che psichico, sanno nascondere le loro preoccupazioni dietro l’umorismo e lo scherzo, e sono considerate degli ottimi amici da frequentare. Spesso fanno uno smodato uso di droghe e di alcolici per stimolarsi e per aiutarsi a sopportare le prove della vita con allegria”.
La frase tipo di Agrimony è: Va tutto bene, non c’è nessun problema. Il tipo Agrimony indossa una maschera che può anche non togliere per tutta la vita.
Nasconde le proprie ansie e paure dietro un aspetto allegro, cortese e tranquillo. La parte oscura che è dentro non la considera perché la reputa negativa e per fare questo fa un grande sforzo emotivo. Deve riempire la sua giornata di mille incombenze, ma è spesso in preda ad ansie notturne. Evita il più possibile i conflitti, nelle discussioni cerca di evitare lo scontro diretto, ha paura di perdere la benevolenza degli altri, la loro amicizia e di rimanere da solo. Quindi in genere ha una buona vita sociale, fa volontariato, è uno stakanovista nel lavoro, ricerca costantemente l’evasione e l’allegria ma dietro quella maschera c’è un animo perennemente tormentato, tale da arrivare anche a dipendenza da alcol o droghe se il fardello è troppo pesante da sopportare.
Se non armonizzato, soffre di nevrosi d’ansia, crisi depressive, ossessioni, ma anche malattie cardiache a circolatorie, malattie autoimmuni e disturbi gastro intestinali.
Può evolvere in una condizione descritta nel fiore Cherry Plum o Sweet Chestnut, uno stato molto negativo e una sensazione senza speranza che può portare anche al suicidio
Se armonizzato riesce a accettare le circostanze con ottimismo, ridimensionando i problemi, riscoprendo la autenticità verso se stesso e gli altri, finalmente raggiungendo la pace interiore.

In questo articolo vengono trattati i due fiori che connotano le persone incerte, piante che aiutano a trovare un migliore equilibrio e fiducia in sé stessi. Sono entrambi fiori tipologici o nella lista dei “12 guaritori” come sono stati chiamati da Bach.
Cerato è una piantina alta al massimo 60 cm da terra, probabilmente originaria dalla Himalaya, coltivata nei giardini, di un bel colore blu con una corolla con 5 petali.
Nei tempi antichi veniva utilizzata per curare il mal di denti, Bach l’ha scelta per rappresentare la cura dell’incertezza, una pianta il cui fiore non ha aroma e ha i petali leggeri, delicati, con foglie appiccicose al tatto. Diversamente dagli altri 11 fiori tipologici che Bach ha indicato nei suoi testi, Cerato è l’unico che non è selvatico, ma coltivato.
E’ indicato per: “Quelli che non hanno abbastanza fiducia in se stessi per poter prendere da soli delle decisioni. Chiedono sempre consiglio agli altri, ma ne sono spesso fuorviati”.
La persona Cerato è spesso ingenua, influenzabile facilmente, ha anche dubbi sulla sua capacità decisionale tanto da chiedere consigli che poi, se mette in pratica, in genere li sente come sbagliati, è suddito delle convenzioni esterne, non si sente sicuro di nulla, anche se ha una ricca vita interiore.
Se non perfettamente armonizzato, chi ha Cerato come fiore guida può andare incontro a disturbi psichiatrici come confusione, disorientamento, difficoltà di concentrarsi, disturbi nell’equilibrio e nel movimento, disturbi agli organi di senso, come sordità e riduzione della acuità visiva, disturbi della sfera cardio-circolatoria, come tachicardia e ipertensione.
Cerato aiuta a ritrovare fiducia in sé stessi, nel proprio intuito e nel giudizio interno, nella capacità di portare avanti le proprie scelte senza ripensamenti e condizionamenti esterni.
Sclerantus è una piccola pianta estiva rampicante, cespugliosa che cresce nei campi ma anche nei terreni sabbiosi e ghiaiosi, il fiore è molto piccolo e a volte sfugge allo sguardo e si confonde con le foglie, è il fiore della indecisione tra due possibilità. Secondo Bach è: “Per coloro che soffrono molto per l’incapacità di decidere tra due cose, considerando giusta ora l’una ora l’altra. Sono di solito persone tranquille, che sopportano in silenzio le loro difficoltà non essendo portati a discuterne con altri”-
Chi ha un aspetto sclerantus è quindi perennemente indeciso tra due alternative, può scegliere una strada, poi pentirsene e ritornare precipitosamente sui propri passi, pentendosi ancora, non ha una idea chiara su cosa voglia fare o andare, cambia spesso opinioni, modo di vestire, affetti e amicizie. Ha una profonda insoddisfazione e una alternanza di sentimenti : odio e amore, allegria e tristezza, euforia e depressione. Spesso in psichiatria è la persona affetta da disturbo bipolare, ma è anche quella che ha episodi di anoressia seguiti da bulimia, soffre di mali diffusi e spesso indeterminati ma anche di cefalea, di colite e di stitichezza, è perennemente stressato e anche molto ipocondriaco. Se non armonizzato queste patologiche psico-somatiche possono cronicizzarsi e anche diventare malattie più serie come il cancro.
Sclerantus aiuta a raggiungere un buon equilibrio, a muoversi con più sicurezza, a prendere decisioni più precise, ad avere la mente più aperta e flessibile, a raggiungere la piena padronanza di sé.
Questo fiore si presenta come un rampicante, molto diffuso in natura sia sulle rocce che nei prati, i fiori compaiono in primavera e in estate, sono sempre in luoghi soleggiati, tanto è vero che il nome nella nostra lingua di questa bella pianta è Eliantemo,, cioè fiore del sole.
Una rosa ha le sue spine, anche Rock rose ha molte spine che se pungono causano un dolore forte quasi paralizzante.
E' infatti il fiore simbolo della paura più irrazionale, del terrore, non a caso Bach lo ha inserito a pieno titolo nel Rescue Remedy, il rimedio di urgenza, il pronto soccorso floreale.
Secondo Bach: “E' il rimedio d'emergenza. E' il rimedio per i casi in cui non sembra affatto esserci speranza. In caso di incidenti, malattie improvvise, quando il paziente è in preda al terrore oppure se le sue condizioni sono così gravi da causare grande timore in chi gli è vicino. Se il soggetto è in uno stato di incoscienza si può inumidirgli le labbra con il rimedio. Può darsi che si renda necessario aggiungere a questo altri rimedi come ad esempio Clematis, oppure se a persona è molto tormentata, Agrimony, e così via di seguito”.
Rock Rose è quindi il fiore di elezione per curare gli attacchi di panico che comportano una seria sintomatologia come la tachicardia, il cuore che batte all'impazzata, una profusa sudorazione, dolori al petto, sensazione di fame di aria, ma anche blocco della funzionalità dei sensi, come la vista o la parola o l'udito.
La persona è come bloccata, ha una grande paura, spesso sollecitata da eventi traumatici improvvisi, ma può essere anche una fobia, scatenata quindi da un evento naturale (es. un temporale) o un animale (come ad esempio topi o ragni). La persona che necessita Rock Rose può avere una natura sovraeccitata, nervosa, paurosa, soggetta a incubi notturni, con pensieri di suicidio.
Chi ha uno stato d'animo o una natura predominante Rock Rose può andare incontro a collassi, difficoltà digestive, ipertensione arteriosa o altre malattie cardiovascolari, paralisi agli arti di natura isterica, disturbi della sfera sessuale.
Il rimedio Rock Rose aiuta a superare il momento critico, infonde sicurezza e fiducia, dà coraggio, pace interiore, prontezza nell'azione in condizioni critiche, reattività positiva e propositiva.
Sarà il terapeuta a decidere con quali fiori associare Rock Rose, a seconda del profilo del paziente, ma anche come indicato da Bach è un fiore che si può dare in associazione e si armonizza bene con i fiori della paura, ad esempio Mimulus, oppure con quelli della disperazione profonda, come Gorse o Mustard, o con un'altro fiore utile nella emergenza che è Star of Bethlehem.

Come dice il nome è un fiore acquatico, appartiene alla famiglia delle primule e fiorisce in tarda primavera, i suoi fiori delicati hanno un colore rosa-violaceo con la parte centrale gialla, disposti come una spirale attorno ad uno stelo senza foglie.
E’ un fiore che per sua natura rimane isolato dagli altri, protetto dalle calme acque della palude, quasi inavvicinabile, le foglie sono sotto il pelo dell’acqua, solo il fiore è visibile. E’ una pianta che non ha bisogno per crescere di sole o di aria per svilupparsi, rimane ben salda nella posizione dove nasce perché sviluppa radici forti che possono contrastare anche correnti insidiose.
Nella simbologia dei fiori di Bach rappresenta la solitudine, soprattutto per la difficoltà ad avere rapporti con gli altri.
Secondo Bach questo fiore è“ Per coloro che in salute o nella malattia amano restare da soli. Persone molto tranquille, che si muovono intorno senza disturbare, parlano poco e in modo gentile. Molto indipendenti, capaci e fiduciosi dei propri mezzi. Sono quasi totalmente liberi dalle opinioni degli altri. Se ne stanno in disparte, vivono da soli e se ne vanno per la loro strada. Spesso sono intelligenti e dotati. La loro tranquillità e calma sono una benedizione per coloro che stanno attorno”
Complessivamente una descrizione non totalmente negativa, chi ha un tratto dominante water violet deve però stare attento a non cadere nello stato negativo in cui si accentua la difficoltà del contatto con gli altri, ad avere uno stato di superiorità ed essere freddo e distaccato, essere in ultima analisi inaccessibile. L’atteggiamento cela una solitudine e una tristezza che possono diventare anche gravi, nel suo profondo ha bisogno di contatto umano fisico, ma per paura del rifiuto è incapace di mostrare i propri sentimenti e appare isolato nella sua torre di avorio, perfettamente autosufficiente. il tratto water violet predispone a disturbi della sfera psico-somatica come quelli digestivi, cefalea, tachicardia e aumento della pressione arteriosa, insonnia e allergie.
Questo fiore tipologico può essere di aiuto sia a chi è un water violet di nascita che a chi è in una fase della vita water violet, donando una maggiore apertura, integrazione e disponibilità verso gli altri, una maggiore serenità, simpatia e coraggio, aiuta a saper perdonare e a condividere il proprio mondo con gli altri.
La freddezza quindi si muta in calore e si sperimenta la gioia e la comunione di intenti con chi ci circonda, la frase: “Non ho bisogno di nulla e di nessuno” perde di significato.

Il fiore della noce cresce in questo maestoso albero alto anche oltre i 25-30 metri e fiorisce nei mesi di aprile-maggio, di un colorito verde-verde giallastro. La noce o juglans regia è anche molto utilizzata in fito-gemmo terapia per diverse situazioni patologiche, laddove è necessaria una stimolazione in un organismo debilitato, ma anche una depurazione o un aiuto ad un apparato intestinale in affanno. Si usa anche in combinazione con altre piante nel trattamento della ipertensione e nell'anemia.
Dal punto di vista morfologico, la pianta di noce ha una corteccia liscia che impedisce gli insetti di soggiornarvi e quando perde le foglie, esegue questa operazione più velocemente delle altre piante, quasi a sottolineare la volontà di affrancarsi dal vecchio per rinnovarsi e intraprendere un nuovo processo.
Ed è proprio per queste caratteristiche che Bach ha scelto questa pianta per aiutare coloro che hanno necessità di lasciarsi alle spalle il passato e senza remore guardare al futuro, evitando che fastidiosi commenti delle persone che li circondano (gli insetti) possano condizionare questo rinnovamento.
Bach infatti dice “per coloro che nella vita hanno ambizioni e ideali ben precisi e li realizzano; qualche rara volta, tuttavia, l'entusiasmo, le convinzioni, le forti opinioni altrui possono distoglierli dalle loro idee e dai loro obiettivi. Il rimedio procura costanza e protezione dalle influenze esterne”Questo rimedio floriterapico appartiene ai fiori che servono per aiutare la persona in un momento di difficoltà, è classificato come “assistente”, serve, in aiuto al fiore tipologico, ad affrancarsi dalla instabilità che può verificarsi in momenti di cambiamento, in cui la persona è confusa e non riesce a cambiare direzione, è facilmente influenzata dal parere di chi le sta vicino e non riesce a prendere una decisione autonoma e definitiva, senza guardarsi più indietro. Questo fiore aiuta chi si trova in un momento particolare della propria vita come un matrimonio o una convivenza, un cambio di lavoro o un licenziamento, una gravidanza o una menopausa, il pensionamento, la vecchiaia o la morte. Aiuta ad accettare il cambiamento, a non averne paura, a ragionare con la testa propria, a non avere nostalgia del passato e di quello che non è più.
Dona capacità decisionale, costanza, capacità di scegliere ciò che è più giusto, aiuta ad accettare con serenità gli ineluttabili cambiamenti di stato e di trasformarli in una opportunità, aiuta ad essere indipendente dal punto di vista emotivo e ben conscio delle proprie decisioni.