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Elisabetta Ravera - MioDottore.it

Nel corso dei secoli la fitoterapia ha subito una evoluzione costante passando da un uso più istintivo e magico ad un utilizzo più moderno , grazie alle conoscenze acquisite sulla natura chimico-fisica e farmacologica dei principi attivi.

Le piante sono dei potenti laboratori naturali e a seconda delle specie possiamo utilizzare tutte le componenti o parti di esse comprese le radici , il bulbo, la corteccia , i semi o le resine.
In commercio esistono preparati che poi possono essere assunti come tisane , infusi o decotti .

Le tisane sono soluzioni acquose che si ottengono versando acqua bollente sulla parte attiva della pianta, già pronta per questo uso, se invece si versa acqua fredda sul miscuglio di erbe e poi si porta ad ebollizione per 5-30 minuti , lasciando poi riposare  e filtrando il contenuto, si parla di decotto.

L’infuso è invece una soluzione medicamentosa di erbe sciolte in acqua portate ad ebollizione e lasciate infondere per un tempo variabile da 5 a 30 minuti.

In commercio troviamo anche le tinture e gli estratti secchi; le tinture sono preparati liquidi che contengono in poco volume i principi attivi , sono facilmente assimilabili dall’organismo e sono molto attive. A seconda del solvente che viene utilizzato possono essere acquose, alcoliche, eteree, vinose o acetiche.

Gli estratti secchi hanno una elevata concentrazione del principio fitoterapico e sono i preparati erboristici più potenti in quanto la loro lavorazione non comporta perdite significative dei principi attivi.  Si trovano in commercio sotto forma di capsule o compresse , con una posologia definita che deve essere seguita attentamente.

le piante medicinali

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